DATI 2022

Il campione: solo professionisti

I dati analizzati provengono da un campione totale di 815 interviste, riferite sia a colleghi soci TAU visual, sia a professionisti non Soci.
Di questi rilievi, 14 sono stati scartati (per identità non veritiera, o per dati palesemente incongruenti). Laddove esisteva un dubbio nella validazione dei dati, i Colleghi sono stati interpellati singolarmente via email per verificare ed eventualmente correggere i valori dubbi.
I dati, quindi, sono in toto riferiti ad attività professionali normalmente inquadrate.
Anche in questo rilevamento si è voluto estendere il campione anche al di là dell'ambito dei Soci, perché la partecipazione alla condivisione di informazioni e vita associativa, di fatto, "modifica" il tessuto professionale; ci interessava avere anche una finestra di valutazione con una prospezione che non fosse influenzata dall'informazione proveniente dall'Associazione stessa.

Attenzione: come vanno interpretati i dati.

Solo un minuto per comprendere la dinamica di questa analisi (e per non farsi ingannare da una lettura superficiale dei dati).
Suggeriamo comunque di resistere alla tentazione di limitarti a "scorrere" i grafici per avere un'idea complessiva, e di non leggere i testi; gli elementi assolutamente più importanti sono evidenziati nelle parti testuali, NON rappresentabili nei grafici.

Nella quasi totalità dei casi, a meno che non sia espressamente indicato, i dati ed i relativi grafici NON esprimono elementi quantitativi; cioè, non dicono QUANTI COLLEGHI adottano quella scelta o compiono quella azione (dato curioso, ma privo di indicazioni utili) ma QUALI RISULTATI ottengono i colleghi che lo fanno.

Ci spieghiamo meglio.

Analizzando sia il grado di soddisfazione personale, sia il grado di soddisfazione economica (quanto ti appaga umanamente, e quanto di rende economicamente il tuo lavoro in questo periodo) ad ogni scheda del sondaggio viene abbinato un "indice" (che in modo giocherellone definiamo "Indice di TAU") che esprime - in una scala da 2 a 12 - il livello di soddisfazione complessiva.

Ad ogni domanda o indicazione, le risposte vengono quindi valutate abbinandole a questo valore; in questo modo, le domande a cui viene data risposta non sono del genere "quanti colleghi fanno questa cosa?" ma, con maggiore utilità: "come stanno andando le cose, in media, a chi fa questa cosa?"

Soddisfazione personale e Redditività

A ciascun partecipante al sondaggio viene richiesto - fra gli altri elementi - di indicare quale sia la propria percezione (su sei "gradini" standard) di andamento dell'attività, con differenti descrizioni del livello di percezione che si aveva dell'andamento della professione.
I "gradini" erano (e sono) questi:

1) sono in chiusura; non credo che potro' continuare
2) anche se sono in difficolta', voglio e devo reagire

3) sono piuttosto in calo, ma riesco ad andare avanti
4) sto tenendo le posizioni piu' o meno

5) le cose vanno abbastanza bene
6) per me e' un periodo decisamente buono, funziona!!!

Tuttavia, questa classificazione darebbe un'indicazione che - in alcuni casi -può essere parziale, dato che si basa molto sul livello di percezione dell'andamento, ma che può non coincidere con i risultati economici. 
Cioè, è possibile che alcuni colleghi siano molto soddisfatti dell'andamento dell'ultimo periodo, ma che lo siano in relazione alle aspettative, e non in relazione ai risultati reali. 
Per capirci: chi avesse da poco iniziato l'attività, e iniziasse a fare i primi lavori pagati decentemente, potrebbe indicare un grado di soddisfazione personale anche alto, ma senza che questa soddisfazione corrisponda ad una reale funzionalità anche sul piano economico.
Potrebbe cioè capitare che la soddisfazione sia anche tanta, ma la remunerazione economica non corrisponda.
Ecco perché nel rilievo è stato introdotto un altro elemento, distinguendo e separando il grado di soddisfazione personale (quello descritto con la "scala" dei sei punti precedenti) e, separatamente, quello dell'adeguatezza economica.

Ecco quindi, da aggiungere e parametrare con il primo dato, il secondo, quello relativo all'adeguatezza dei risultati economici.
I "gradini" sulla soddisfazione esplicitamente riferita al piano economico e di fatturato sono questi: 

1) del tutto insoddisfatto -  i guadagni sono irrisori;
2)
in difficolta' - gli introiti fotografici sono insufficienti;
3) cosi' cosi' - devo tirare un po' la cinghia
4) abbastanza soddisfatto - potrebbe andare meglio, devo stare attento ai costi;

5) soddisfatto - ottengo quello che mi serve
6) piu' che soddisfatto - mi rende piu' di quello che mi occorre

I due parametri sono poi stati "mashati" - mescolati fra loro - abbinando, per ciascun collega intervistato - la soddisfazione personale e quella economica. 
Si ottiene una scala di punteggio unico da 2 a 12, in undici gradazioni ("2" infatti, e' la sommatoria del minor grado di soddisfazione possibile, coi voti 1+1, e "12" e' il maggior punteggio, ottenuto da chi si dichiara massimamente soddisfatto di entrambe gli aspetti, 6+6).

In alcuni casi accorpiamo fra loro le risposte date dagli appartenenti a tre "grupponi" formati accomunando:

a) I colleghi in crisi (grado di soddisfazione complessivo pari a 2, 3, 4 o 5)
b) I colleghi che tengono le posizioni (grado di soddisfazione complessivo pari a 6, 7 o 8)
c) I colleghi molto soddisfatti od entusiasti del momento (grado di soddisfazione complessivo pari a 9, 10, 11 o 12).

Nota: nel primo gruppo (crisi) sono stati inclusi i punteggi fino a 5, perché una sommatoria di 5 presuppone che su almeno un aspetto (soddisfazione professionale o risultato economico) sia stata segnalata una situazione di difficoltà grave, pari al punteggio "2" di ciascuna scala.