sondaggio tariffe

Tariffe e Diritti d'Uso

Altra discriminante molto significativa nella determinazione delle proprie tariffe è la considerazione dell'importanza dell'utilizzo che viene fatto delle immagini.
Per semplificare di molto il tema (che, ricordiamo, è analizzato in maggiore dettaglio a https://www.documentazione.org/tariffe.php) si potrebbe affermare che ad un utilizzo delle immagini - da parte del cliente - per impieghi con piccoli o nulli budget, sia corretto limitarsi all'applicazione della propria tariffa di ripresa (shooting). Ma, nel caso in cui l'uso delle immagini presupponga budget significativi (campagne pubblicitarie, affissioni o campagne stampa) sia corretto chiedere in aggiunta un diritto d'uso.
Un esempio per meglio spiegarci.
Supponiamo di essere autori di un brano musicale piacevole; sarà corretto che il prezzo pagato per un "passaggio" su Spotify o su YouTube sia di pochi millesimi di euro; eppure, lo stesso brano (lo stesso file MP3) verrà correttamente pagato qualche decina di euro se venduto in forma non esclusiva tramite Envato per musicare un video di cerimonia, o che - sempre lo stesso brano - venga compensato con decine di migliaia di euro se venisse scelto ed utilizzato come sottofondo musicale di una campagna televisiva della Vodafone.
In pratica, quanto più consistente è il budget che si presuppone stanziare per l'uso, tanto maggiore è corretto che sia la cointeressenza con l'artista che ha creato quell'opera che viene utilizzata.
Che si tratti di musica, o di fotografia.

E' quindi corretto che un fotografo tenga conto di questo elemento?
Ed, al di là della correttezza teorica, conviene farlo?

La domanda rivolta nel testo del sondaggio era questa:

Sul tuo fatturato, orientativamente, quanto incidono i diritti di utilizzo delle immagini?
(Per "diritto di utilizzo" intendiamo l'eventuale importo pagato - oltre al compenso per lo shooting - per autorizzare l'uso delle immagini a particolari destinazioni d'uso: ad esempio campagna stampa, campagna affissioni, Pop, pubblicazioni editoriali, altri diritti specifici)

Le risposte possibili erano:

Questo grafico a torta evidenzia come la percentuale di Colleghi che applica diritti d'uso sia abbastanza contenuta.
Va anche tenuto presente che per la quasi totalità dei colleghi che lavorano con clientela privata (matrimoni, celebrazioni, ritratto, foto di famiglia, bambini, pet, eccetera) non ha praticamente alcun senso chiedere dei sovrapprezzi per "diritti d'uso".
Circa il 46% (fetta arancione) non applica mai diritti d'uso, un 43% (fetta gialla) lo applica in una minoranza dei casi, e solo circa il 4% (fette marrone ed ocra) vede la maggioranza dei suoi proventi derivare dai diritti d'uso (va ricordato che ricade in questa categoria anche chi percepisce compensi da parte di agenzie stock).


Tuttavia, al di là della consistenza numerica, merita di considerare - come sempre abbiamo fatto - quale interrelazione ci sia fra richiesta di diritti d'uso ed il livello di soddisfazione.
La media di chi non applica mai diritti è di 6.87, mentre sale a 7,85 fra i colleghi che ne fanno massimamente ricorso.

Per completezza, va segnalato che questo dato può essere letto anche con una logica inversa...
Quindi, non ricavando l'assunto che "chi applica i diritti d'uso, da questo deriva buoni livelli di soddisfazione", ma con approccio inverso: "coloro ai quali gli affari vanno bene, acquisiscono anche commesse di lavoro importanti, che permettono l'applicazione di diritti d'uso"